"Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, che io possa avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, che io possa avere soprattutto l'intelligenza di saperle distinguere." -Thomas More- Unisciti a noi e dai forza e voce al tuo vivere bene! Aggiungi il tuo nome,le tue motivazioni e la tua storia. A presto un abbraccio Daniela
22 luglio 2009
campi flegrei e più bandiera nera
della partecipazione e della legalità Il disastro del depuratore di Cuma ha causato in tutti noi la sensazione che il mare ci sia stato strappato e negato. Per la prima volta abbiamo la sensazione che la nostra più grande ricchezza economica e sociale che ha da sempre caratterizzato la nostra vita ci sia stata definitivamente sottratta, per un tempo indefinito. Ci è oggi negata la possibilità di godere della nostra vita e delle spiagge della nostra costa, non sempre valorizzate, ma sempre comunque fruibili e libere a tutti i cittadini dell’area flegrea e non solo. Attività commerciali e cittadini che sopravvivono grazie all’indotto della pesca, della ristorazione e della balneazione sono ancora una volta fortemente minacciate e rischiano il collasso definitivo. Questa drammatico evento ha ancora una volta acceso i riflettori su un territorio distrutto dall’incuria e dalla mala amministrazione. Un territorio in cui non si è mai riusciti a sfruttare a pieno le immense potenzialità archeologiche e culturali che farebbero invidia a moltissime città italiane, dove sono state estirpate tutte le realtà produttive e moltissimi validi ragazzi sono costretti ad emigrare per poter mettere a frutto le proprie capacità e conoscenze.Questo nuovo disastro ambientale deve far riflettere su quello che sarà il destino del nostro territorio e dei progetti in cantiere per l’area flegrea.Ad aumentare la nostra preoccupazione concorrono taluni progetti calati dall’alto e senza un confronto con la cittadinanza che produrranno notevoli sconvolgimenti sociali, culturali ed economici della nostra città; continuando a togliere territorio alla popolazione, negando ulteriormente l’accesso al mare e compromettendo il già fragile e centenario settore della pesca e le attività imprenditoriali presenti sul territorio:In data 22 Maggio, all’interno del padiglione Ansaldo Breda, è stato presentato, in un forum a porte semichiuse, il progetto Waterfront di Pozzuoli. Tale progetto, finanziato con fondi europei e gestito interamente da privati, interesserà il tratto di costa che va dal Molo Caligoliano a Punta Epitaffio. E’ prevista la realizzazione di strutture diportistiche e inoltre la costruzione, proprio all’interno della zona dell’ex-Sofer di un mega centro commerciale di circa 50.000 metri quadrati andando a definire una vera e propria cittadella nella città. Progetti simili sono previsti anche sulla fascia costiera di Bacoli.La strategia è nota: distruggere il territorio per svenderlo al peggior offerente.Esigiamo che il nostro territorio sia subito bonificato dall’inquinamento prodotto negli anni presenti e passati e che sia messa fine alla vergogna di un impianto di depurazione che non funziona da oltre 20 anni. Il territorio sia restituito alla popolazione che ci vive e che sia data loro la possibilità di riprogettarne il futuro!Per questo motivo siete tutti invitati ad intervenire all’incontro cittadino che si terrà il 24 Luglio 2009 in Piazza della Repubblica a Pozzuoli E’ importante la partecipazione di tutti per ribadire insieme che il mare e le coste sono un bene comune, fondamentale per la popolazione, e nessuno ha il diritto di devastarlo e appropriarsene.Cittadini Flegrei riappropriamoci del nostro mare, delle nostre coste del futuro della nostra terra!INZIATIVA PROMOSSA DAL Coordinamento Civico Flegreo ADERISCONO: Associazioni Pozzuolicity, L'Iniziativa, Freebacoli, Confesercenti Area Flegrea,Associazione Riprendiamoci Napoletani
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