30 novembre 2010

In questa ennesima giornata uggiosa...Jesc' o' SOLE!

Amici miei oggi vi regalo una notizia incredibile

Leggete cosa sono riusciti ad ottenere i Comitati di cittadini attivi

Provincia di Napoli  Commissione Consiliare Ambiente, tutela e monitoraggio ambientale

Premesso che:


La legge 26/2010 assegna alle province la gestione del ciclo dei rifiuti;

la Provincia di Napoli si accinge ad approvare il piano industriale della società provinciale SAP.Na
che in questo piano al capitolo 10 si fa solo un generico riferimento Il ' all'applicazione di
nuove tecnologie e di nuovi sistemi per favorire ed incrementare la raccolta differenziata,
sia intesa come macro raccolta" che come diffusione capillare dell'azione di raccolta
nonché di nuove tecnologie e sistemi per la distribuzione dei rifiuti non riutilizzabili e/o pericolosi;
Il consiglio Provinciale

Impegna la SAP-NA, il Presidente Cesaro e l'assessore Caliendo ad attivarsi affinchè
venga presa in considerazione l'istallazione di impianti di tecnologie avanzate per il
recupero della materia, in particolare un "impianto per il trattamento meccanico
manuale"

Questi impianti, potrebbero oggi con una semplice ristrutturazione (revamping) già
prevista nel piano della SAP-NA, ridurre a zero la frazione secca del rifiuto senza produzione
di CDR. Nonché di tutti quegli impianti che oggi consentono di dare risposte alle esigenze
di ottimizzazione, gestione, controllo e incentivazione della raccolta differenziata.
Impianti che permetterebbero non solo di riposizionare la Provincia di Napoli sui binari
della legislazione Europea, ottenendo lo sblocco dei 300 milioni di Euro bloccati per la
nota e triste procedura di infrazione nei confronti della nostra regione, ma soprattutto di
creare un canale virtuoso in cui far convogliare tutte le esperienze che si sono
maggiormente impegnate nella raccolta differenziata in questi ultimi anni, riducendo
drasticamente la percentuale dei rifiuti da far confluire in discarica.

Impegna



Il presidente Cesaro e l'intera Giunta a prevedere anche l'eventualità di uno sforamento

del patto di stabilità per la realizzazione di quanto all 'O.d.G. per incardinare

definitivamente la questione rifiuti sul binario della risoluzione.

Mozione approvata a maggioranza con l'astensione del PD



Che vinca il migliore...per una volta ha vinto!



Grazie a tutti i comitati che da anni si battono, grazie alla rete, grazie a voi, grazie a tutti quelli che hanno ancora la forza di credere ai propri sogni!


In questa ennesima giornata uggiosa... jesc' o' SOLE!

Un abbraccio immenso

Daniela Villani
Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

29 novembre 2010

Firma anche tu...disimballiamoci

Amici vi chiedo di firmate la petizione, solo due secondi del vostro tempo, per chiedere al  sindaco di Napoli, la Iervolino, di emettere un ordinanza che vieti, in questo periodo di emergenza, la vendita degli imballaggi inutili tipo piatti e bicchieri di plastica.


Senza l’azione i progetti sono soltanto sogni!

Firma anche tu!

http://www.petizionionline.it/petizione/disimballiamo-napoli/2593

Grazie

Daniela Villani

Donna, mamma, napoletana, cittadina attiva

La logica per la nomina del direttore della webtv di Napoli,guardie e ladri

La nostra città è una rete dei favoritismi ma il favore concesso a qualcuno è sempre a danno di altri, e gli altri qualche volta siamo noi!

Sogno una città dove trionfi il merito, dove il clientelismo non sia dilagante, dove vincano le idee vincenti e la professionalità.

Vorrei conoscere su quale sistema si regge l’apertura di una nuova farmacia o l’apertura di uno studio Notarile o la nomina di Professore Universitario e la vincita di un concorso nella magistratura, o la nascita della figura dei direttori generali e così via...

Intanto ecco la logica per la nomina del direttore della webtv di Napoli

il link della storia

http://www.lamiastrada.tv/default.html?MID=95

Un grazie speciale a Salvatore Sparavigna.

Un saluto a voi

Daniela Villani
Donna,mamma,napoletana, cittadina attiva

15 novembre 2010

se sei consigliere regionale semplice, ti spettano: un computer portatile o un iPad, un computer fisso, un cellulare, due telefoni fissi digitali, una viacard,ecc

FONOGRAMMA A MANO 18

PROT. SETPRES. 8526/P

DEL 24/09/2010

AI SIGG. COMPONENTI UFFICIO DI PRESIDENZA
AL RESPONSABILE DELL’AREA GENERALE DI COORDINAMENTO
AI RESPONSABILI DI SETTORE

S E D E
L’Ufficio di Presidenza è convocato per martedì 28 settembre 2010 alle ore 12,00 presso la sala di rappresentanza“Caduti di Nassiriya”, 21° piano, sede Consiglio Regionale is. F13 – Centro Direzionale, con il seguente ordine del giorno:

Comunicazioni del Presidente

1.Approvazione processi verbali delle sedute del 16 e 21 settembre 2010

Relatore Presidente

2.Servizio up link satellitare per la trasmissione in diretta del Question-time – Provvedimenti;

Relatore Cons. Questore F.V. Nappi

3.Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 47, co. 3, lett. a) L.R. 30 aprile 2002, n. 7, sue ss.mm.ii. determinatosi a seguito di decreto ingiuntivo munito di esecutorietà a favore delle Poste Italiane S.P.A. per la somma di € 37.270,23, comprensive di € 768,00 per il procedimento legale;

4.Riconoscimento debito fuori bilancio ai sensi dell’art. 47, co. 3, lett. a) L.R. 30 aprile 2002, n. 7, sue ss.mm.ii. determinatosi a seguito di sentenza definitiva del giudice di Pace di Napoli e susseguente atto di precetto a favore ella Global Infoservice srl per la somma di € 1.112,30;

5.Regolamentazione assegnazione arredi ed attrezzature varie da riservarsi all’espletamento delle funzioni dei Consiglieri regionali;

f.to Il Presidente Paolo Romano



Dunque il 24 settembre cari cittadini noi abbiamo cacciato di tasca nostra con riconscimento "fuori " bilancio ( € 37.270,23,+1.112,30) nostri soldi + naturalmente tutte le attrezzature varie per ufficio ai consiglieri.
Se  consigliere regionale semplice(chiamalo semplice!), ti spettano:
un computer portatile o un iPad,
un computer fisso, un cellulare, due telefoni fissi digitali, una viacard, un telepass,
 uno studio dirigenziale completo (scrivania, tre poltrone e divano due posti in pelle, un mobile a 4 ante, un appendiabito e una libreria), un completo da scrittoio in pelle e un bel dischetto per auto con lo stemma della Regione per ricordare al mondo il tuo status anche quando parcheggi, non si sa mai.
 Se sei pure uno dei dodici presidenti di commissione, uno dei sette membri dell’ufficio di presidenza o uno degli otto capigruppo consiliari, ti danno pure un televisore, un frigobar, un fax. E il trittico di bandiere Italia, Regione, Europa.
Consiglieri questo consiglio caro ci costa... I.AT.E.V.E.N.N.E !

Daniela Villani
Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

14 novembre 2010

Dopotutto siamo qui proprio per imparare

Resoconto e sintesi del confronto tra cittadini e istituzioni promosso dalla libreria Treves sul degrado di Napoli ed in particolare di Piazza Del Plebiscito

Il dibattito è iniziato con gli interventi dell'Assessore Comunale Scotti, del Presidente del Consiglio Provinciale Rispoli e del Commissario antiracket Malvano.
Si sono  verificati momenti di  insofferenza  inequivocabilmente sinonimo di intolleranza verso le solite  sterili chiacchiere  in politichese, fatto alquanto previdibile, seppur non auspicabile, considerata  la scellerata gestione della città .

Ho avuto la fortuna  di relazionare subito dopo, a nome della associazione Riprendiamoci napoletani,
ed ho iniziato il mio intervento sottoliniando con chiarezza di quanto  piazza Del Plebiscito attualmente non sia  testimone di alcun progetto se non quello di una piazza pubblica alla mercè degli incivili, dell'incuria, e quanto questa realtà non rappresenti minimamente i molteplici progetti a cui potrebbe aspirare un simile monumentale spazio.

Ho altresi evidenziato l'unico progetto che si palesa davanti ai nostri occhi :
la rappresentazione dell'illegalità, quasi come se la normalità fosse sovvertita dalla legge della noncuranza, come se la trasgressione della regola fosse di fatto l'unica normalità presente in piazza.

Ho poi aggiunto di  assistere quotidianamente (abito nei pressi) alla presenza di talune bande di minorenni che scorazzano indisturbati, su macchinine fuori legge, a tutta velocità lungo l'intera piazza, senza casco, e sotto lo sguardo assente della camionetta della polizia posta davanti al Palazzo Reale, con l'effetto collaterale di veder reiterare tale pratica anche dalle auto blu rigorosamente con funzionari pubblici al seguito.

Ho ironizzato sul fatto che si è tolto un  parcheggio e si è aperta una pista con circuito di rally e neanche regolamentato.
Ho rammentato all'amministrazione che è un  loro compito prendersi l' impegno  di gestire questo patrimonio, che rappresenta la nostra storia e la nostra cultura, con proposte concrete e soluzioni immediate.

Ho concluso rinfrescando la memoria sul significato attribuito alla piazza, e cioè un spazio aperto, centro della vita comunitaria della città, luogo di incontro di tutte le generazioni dai bambini agli anziani , che tuttora è  il ritratto della città sporca, più di quanto non la stia sporcando la spazzatura!

Dopo il mio intervento si sono alternati altri interventi , tra cui Sergio Fedele (Napoli punto e a capo) il quale con determinazione e pacatezza ha manifestato non solo la protesta ma anche l'importanza della partecipazione dei cittadini .
Successivamente poi  il dibattito è stato contraddistinto dalla malattia che caratterizza la nostra epoca, l'urlato,basta poco perché spunti qualche masaniello e attizzi il fuoco.
In questo assordante contesto, quello della sopraffazione, del gioco verbale esagitato, della parola rubata, dellla voce alta che entra in competizione con toni ancor più forti, ecco in questo brutto gioco si è spento il buono del dibattito e le conseguenziali opportunità .

La conclusione tuttavia a quanto mi raccontano, quella degli ultimi due interventi in tarda serata a cui non ho potuto presenziare, pare sia stata non proprio quella che si chiama una bella pagina di confronto democratico, ma dopotutto siamo qui proprio per imparare...

Un abbraccio grosso assaje

Daniela Villani
Donna, mamma,napoletana, cittadina attiva

13 novembre 2010

Siate fiduciosi è tutto complicato ma tutto cosi semplice...

La  dichiarazione «Se vogliamo aiutare le famiglie, che sono quelle sposate, dobbiamo aumentare le tasse ai single e alle coppie con pochi figli» Gianni Alemanno, intervenendo alla Conferenza nazionale sulla famiglia.

Tradotto aiutiamo le famiglie a svantaggio dei single, delle coppie di fatto o senza figli .

Ma dico per tutelare la famiglia  non sarebbe meglio aumentare gli assegni familiari?
O almeno dare la possibilità di detrarre dalla dichiarazione dei redditi le spese sostenute per i figli (assegno per alimentazione, scuole dell’obbligo, cure mediche-odontoiatriche)
O anche si potrebbero ridurre i costi delle strutture a supporto delle famiglie (se a supporto che lo siano davvero) ?

Pochezza dell’idee ( a svantaggio di qualcuno) fuori dal tempo e dalla realtà!

Vorrei però  quantomeno capire, cosa s'intenda  per famiglia?
La famiglia è solo quella sposata ? La nostra Costituzione recita cosi:
" La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio"
Ma in realtà quando si parla di famiglia nella pratica delle cose, il criterio di attribuzione di "nucleo familiare" non è più uno solo.
Infatti esiste la famiglia fiscale cioè quella che si denuncia nei redditi con il mod. 730, qui il coniuge va sempre indicato anche se non fiscalmente a carico. E non è a carico se ha un reddito che supera a € 2840, mentre  con reddito tra i 2840 e i 7750 euro, le eventuali spese detraibili non possono essere detratte dalla famiglia, non dal coniuge perchè non fiscalmente a carico e non da se stessi perchè non ci sono imposte.
La famiglia "costituzionale" dunque non è la "famiglia fiscale".


Dopodiché c'è la "famiglia anagrafica" quando si paga il canone RAI dove infatti si fa riferimento:
 "Marito e moglie che abbiano residenze differenti costituiscono famiglie diverse e sono pertanto abbligati a pagare canoni separati "
La famiglia "anagrafica" non è quella "costituzionale" e neanche quella "fiscale"

Ma allora si può sapere qual'è questa famiglia? E se non bastasse poi c'è la famiglia allargata, la famiglia di fatto, la famiglia gay etc.etc
Siate fiduciosi è tutto complicato ma tutto cosi semplice...

Siamo tutti considerati famiglia se c'è da  PAGARE viceversa se c'è da RISPARMIARE siamo tutti
fuori  Famiglia...

W la Sagra Famiglia.

Daniela Villani
Donna, mamma, napoletana, cittadina attiva

9 novembre 2010

Il nuovo spot della Brambilla: “Visita l'Italia prima che sia troppo tardi”

Il nuovo spot della Brambilla: “Visita l'Italia prima che sia troppo tardi”



Crolla Pompei, ma non era già crollata alcune migliaia di anni fa? L'ultima volta che sono stata a Pompei l'aria di crollo la si respirava già all'ingresso: chioschi e banchetti sparsi ovunque (nemmeno in Thailandia li trovi così fuori ai principali siti), cassonetti dell'immondizia sui bordi della strada con rifiuti strabordanti ed ingombranti, pullman parcheggiati in terza e quarta fila, strade rattoppate, strisce pedonali non leggibili per l'usura, un senso di disordine e di assenza totale di programmazione, senza un minimo di decoro urbano, di presenza dello Stato, di organizzazione.


Gli scavi di Pompei, poi diventati scavi dei cani randagi, nonostante l'ex commissario Fiori abbia stanziato all'epoca a favore della onlus "Co2″ fior di quattrini (nostri) per favorire l'iniziativa "adotta un randagio degli Scavi".
Il risultato è stato quello che i cani non hanno trovato padroni ma in compenso, sono aumentati di numero, perché chi voleva disfarsi di un animale, lo ha portato a Pompei!
Per non parlare dei pubblicizzati giri in bici per l'intera città che non avvengono per l'esistenza di sole 25 bici, di cui 10 non funzionanti.
Tutto fatto come capita, tenuto male e venduto peggio!


Il fatto è che quell’area archeologica unica al mondo è purtroppo il simbolo di tutte le sciatterie e le inefficienze di un Paese che ha smarrito il buon senso. Nessuno pare si renda conto di avere fra le mani una risorsa economica enorme in una regione che ha un disperato bisogno di lavoro e sviluppo. E lo si evince anche dai numerosi “guardiani” che da generazioni, si fanno solo timbrare il cartellino da qualche collega compiacente.


Per dare un’idea dell’attenzione riservata a Pompei basterebbe ricordare che nel portale nazionale di promozione turistica del nostro paese, nonostante i milioni spesi, la pratica pompeiana è liquidata in 66 parole, senza nemmeno una foto.
E non ci si lamenti se con il 70% delle bellezze artistiche e naturali di tutto il mondo l'Italia continua a scivolare in basso nelle classifiche internazionali del turismo.


Le visite alla ex città romana sono di circa 8000 presenze al giorno! Gli introiti sono facili da immaginare eppure, non riusciamo nemmeno a mettere da parte i soldi per la loro salvaguardia.
Il bello è che sono sempre alla ricerca di nuovi reperti archeologici, ma a che scopo se non sono capaci neppure di gestire questi esistenti?


Un buon governo naturalmente taglia, ma non può tagliare i fondi per l'ambiente, per il territorio, per il dissesto idro-geologico, per il patrimonio storico-artistico (che non ha eguali al mondo), per la cultura e per l'istruzione. Sono tutti campi sui quali è necessario non tagliare per mantenere in sicurezza il territorio (e di conseguenza le vite umane!) e per mantenere florida un'economia che trova proprio nel turismo una fonte indispensabile.


Tremonti no! Lui taglia proprio in questi campi e non sulle folli spese militari, sui costi esorbitanti del Parlamento, sulle inutili Province (che invece continuano ad aumentare), sulle auto blu, sui finanziamenti ai partiti (che a suo tempo il popolo italiano aveva scelto di eliminare…), per non parlare degli investimenti di miliardi di euro sulle centrali nucleari (no comment!), sul Ponte di Messina. Questo governo permette a degli animali di rubare soldi statali tramite gli appalti truccati, fa leggi per evitare al Presidente del Consiglio di non pagare centinaia di milioni di euro di tasse (vedi caso Mondadori). Soldi che potrebbero servire a mettere in sicurezza il territorio e qundi la sua popolazione.


Tutti noi naturalmente comprendiamo che la manutenzione e la tutela di una città di 1.500 edifici storici come Pompei sia difficile. Ma tutti gli Italiani capiscono bene che tagliare i finanziamenti in questo settore espone a delle conseguenze: Il crollo della Casa dei Gladiatori è una di queste.


Ora qualcuno si assuma le responsabilità!


Il ministro Bondi continua a ribadire: «Mancano risorse».
Già, infatti non possiamo nemmeno permetterci un vero ministro ai Beni culturali!


Ma tranquilli entro dieci giorni tutte le macerie saranno portate a Terzigno!
E già mi pare di sentire il nuovo spot della Brambilla, quello che, appunto, apre quest'articolo.

ps.Tutte le battute nel mio articolo fonte Spinoza team

Daniela Villani

Donna, mamma, napoletana, cittadina attiva

4 novembre 2010

O gente con le palle o fuori dalle palle!

La gente di Terzigno e taverna Del Re non si arrende,continua la protesta contro l'unico e reteirato piano sui rifiuti, quello delle discariche e degli inceneritori.


Ma perchè continuano a lottare vi chiederete? Sono i soliti ambientalisti, gli ecologisti del nuovo millennio?Quelli che non si accontentano mai...

Correva l'anno 1999 quando la regione Campania appaltò il suo ciclo dei rifiuti alla Impregilo, la quale richiedeva alle banche i soldi necessari per il lavoro, progettando un ciclo scellerato per uso del territorio, ma invece capace di attrarre investimenti per la sua alta redditività, facendo discariche quà e là, inceneritori obsoleti, incentivati dall'esistenza di fondi europei (Cip6) per le energie prodotte dalla combustione.

D'allora nulla è cambiato se non la nostra CONSAPEVOLEZZA!

Oggi sappiamo che tutto questo è stato possibile solo grazie all'emergenza che permetteva di non osservare le leggi e garantiva enormi finanziamenti pubblici speciali.

Oggi sappiamo perchè nacquerò le cosidette società miste e i consorzi, molti dei quali legati alla camorra,che attraverso gli appalti sono riusciti a speculare sulla gestione dei rifiuti campani e sulla nostra pelle, gettando merdaccia ovunque.

Oggi sappiamo che le due discariche a Terzigno, cava Vitiello e cava Sari, sono di proprietà di aziende che tra i loro soci hanno personaggi del calibro di Salvatore La Marca, Giuseppe De Gennaro e Giovanni Vitiello, tutti personaggi ritenuti vicino alla cosca Fabbrocino, una delle più sanguinarie organizzazioni camorristiche della Campania.

Oggi sappiamo che la politica italiana prima con Prodi e poi Berlusconi si è adoperata per tutelare i loro interessi anzichè gli interessi di noi cittadini campani.

Oggi sappiamo che l'inceneritore di Acerra è gestito dalla società A2A alleata della Lega (Bossi ha infatti richiesto un ulteriore utilizzo della forza per sbloccare le resistenze di Terzigno, difendendo anche lui gli investimenti del partito nel ciclo campano).

Oggi sappiamo che vengono bruciati composti di miscele tossiche e pericolose che non dovrebbero andare in combustione per i devastanti effetti sull'ambiente e sull'uomo ma che ci vanno grazie al decreto n° 90.

Oggi sappiamo della folle intenzione di continuare a scaricare Tal quale (Tutto quanto non è conferibile nei cassonetti della carta, del vetro, della plastica, dell’umido, e dei farmaci, tutto ciò che non è rifiuto verde, o ingombrante, o speciale, quello è tal quale) nelle zone già flagellate di Terzigno e Boscoreale in pieno Parco Nazionale del Vesuvio

Oggi sappiamo che la polizia carica i cittadini che protestano pacificamente a Giuliano e Terzigno


                               Oggi però Noi sappiamo quello che Loro non sanno....

C'è un popolo che finalmente oppone resistenza.

Un popolo capace di trasformare l'immobilismo in azione comune!

O gente con le palle o fuori dalle palle!





Ed è per questo che si è pensato di fare una mobilitazione regionale a Napoli e in tutte le provincia della Campania, oggi giovedì 4 Novembre

L'iniziativa servirà a ribadire tre semplici richieste:

un immediata adozione di provvedimenti che vadano nella direzione del recupero di materia

un immediata separazione della parte umida da quella differenziata e raccolta porta a porta

una politica tariffaria che incentiva la riduzione di rifiuti e premia il riciclo e contemporaneamente capace di controllare il territorio elevando le debite sanzioni in casi di scarichi illegali


Se a questo poi volessimo aggiungere una politica industriale che favorisse la nascita di piccole imprese che potessero acquisire a basso costo le materie prime-seconde così raccolte per riprocessarle e ricommercializzarne i prodotti, l’emergenza non solo sarebbe evitabile ma si creerebbero migliaia di posti di lavoro.

Ecco perchè VI CHIEDO DI NON MANCARE, non cancellate il nostro futuro!

Vi aspetto oggi Giovedì 4 ore 16 in p.zza Matteotti (posta centrale,adiacenze via Toledo)

sotto la sede della Provincia di Napoli

Un abbraccio

 Daniela Villani

Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

31 ottobre 2010

Resoconto,sintesi e video della riunione a cura di Riprendiamoci Napoletani Onlus

Resoconto,sintesi e video della riunione del 17/10/2010 a cura di Riprendiamoci Napoletani Onlus


Le associazioni  intervenute all'incontro dopo un dibattito animato ricco di spunti e riflessioni preziose, hanno deciso di trasformare la loro rabbia in una marcia comune,che fa dell'essere cittadini attivi una conquista del nostro tempo!

L’esperienza ci parla soprattutto dell'importanza di trascurare la propria bandiera per affrontare il progetto senza protagonismi individualistici,dell'importanza di realizzare una corrispondenza tra impegni dichiarati e impegni reali, e cioè la responsabilità di tutti di mettere realmente in pratica la partecipazione e il reale coinvolgimento, siano essi di piccole organizzazioni e/o singoli cittadini

Parte da qui l'esigenza di costruire uno spazio comune, un coordinamento cittadino per dare maggiore forza alle azioni a sostegno della città e ai diritti fondamentali dei cittadini che la compongono, ritenendo necessaria, alla luce delle esperienze comuni passate, l'importanza del coinvolgimento largo delle realtà attive presenti in città .

Il coordinamento, che andrà formalizzato in un successivo incontro , non intende sostituire né competere con altre iniziative o aggregazioni già esistenti nella ns. città ma si fissa l’obiettivo di sollecitare e l’ambizione di trovare momenti unificanti, per dare maggior forza ed efficacia alle varie iniziative.


Sulla base dei principi comuni, sarà quindi un luogo finalizzato a:

¨ confrontare esperienze e proposte;

...Promuovere analisi ed elaborazione sulla questione Napoli e/o Campania , anche attraverso il confronto tra le diverse realtà fuori regione

¨ costruire iniziative e prese di posizione comuni;


Intendiamo quindi convocare a breve un Assemblea, aperta a tutte le realtà associative, reti, comitati, scuole, singoli cittadini, per dar vita ad una Piattaforma della società civile napoletana che miri alla costruzione del benessere e dei diritti fondamentali di chi vive nella nostra città, individuando precise responsabilità, mandati e impegni organizzativi.


Per uscire dalla crisi bisogna ripartire dalle città perchè sono gli uomini e non le case che fanno le città!


E’ dalla gente di Napoli, ricca di sogni impauriti dagli spettri, che possiamo e dobbiamo trovare gli strumenti e le motivazioni per affrontare insieme le difficoltà del nostro vivere e costruire la speranza in una vita migliore per tutti. Le città possono cambiare l’Italia e il mondo che ci circonda


Le nostre porte sono aperte a tutte le associazioni e/o le persone che vorranno partecipare,sappiamo bene che l'incontro sarà un passaggio non facile e delicato ma bisogna passare dalle parole ai fatti perchè c'è Napoli che aspetta. Cittadini e associazioni di Napoli, insieme in difesa dei beni comuni della nostra città!


Detto questo, lasciatemi ringraziare tutte le persone presenti alla riunione, per la piacevole chiacchierata. Sapevo di incontrare persone affascinanti ma sono stata sorpresa dalle  tante persone pronte a scavalcare gli inutili protagonismi, persone squisite e sensibili a cui sta veramente a cuore trovare nuove energie per 'fare'. Piccole ma grandi cose, insieme, per Napoli.

Per chi fosse interessato a vedere l' intera riunione ecco gli innumerevoli link su youtube....vi anticipo che la ripresa è di tipo amatoriale sia per qualità di immagine che di audio (trattasi di una telecamera fissa perchè senza operatore ) per la serie non ve la consiglio ma se volete c'è... Eccola

http://www.youtube.com/watch?v=BsLTsl352RU
http://www.youtube.com/watch?v=ypAwisSzCys&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=yEwTFjgsfac&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=R1FYkxMQlPM&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=oOsyAk96igk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=VRQAOabB0Sk&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=twpES4ZpY_U&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=BsLTsl352RU&feature=related

Un Abbraccio immenso

Daniela Villani
Mamma,donna,napoletana,cittadina attiva

Sii ce'sta o sole… jesce pur' a Terzigno!

Aria irrespirabile, puzza nauseabonda in diversi comuni del Vesuviano. Terzigno in lotta, ma chi sono i contestatori di Terzigno? Come si può facilmente capire dalle interviste e dalle immagini che girano in rete, sono uomini e donne, mamme e padri come noi che lottano per il futuro dei loro bambini, sono vecchiette che dopo lunghi sacrifici di una vita vorrebbero un pò di sano e meritato riposo, sono adolescenti e ragazzi universitari, i quali non vorrebbero crepare di tumore.


E che risposta stiamo dando ai nostri concittadini? La notizia è sulla bocca di tutti, il governatore Caldoro aprirà la seconda discarica di Terzigno in località cava Vitiello.

Al solito nascondiamo la munnezza.


Ma dico visto gli errori passati non è ora il tempo di una assunzione di responsabilità di tutte le forze politiche di sinistra, destra, governo, provincia e regione? I cittadini di Napoli e Terzigno devono continuare a pagare l'emergenza continua?

Tutte le forze politiche nazionali si rimboccassero le maniche e trovassero una soluzione seria, definitiva con un piano di rifiuti programmato e con una gestione trasparente e controllata, basta! Possibile che nessuno è in grado di risolvere il problema rifiuti a Napoli e si continuano a nascondere nei buchi le montagne di Rifiuti, e l’emergenza anche questa volta dovrebbe giustificare un altro scempio?

Viviamo sulla nostra pelle l'ennesimo spot questa volta chiamando in causa la "legalità".

Ma dov'è la legalità nel permettere di costruire altri buchi in un area dove da tempo si aspetta un serio e urgente screening dei suoli circostanti e del loro grado di inquinamento?

Ma questi buchi, prima di esser riempiti non si devono mettere in sicurezza? O basta una ripulita come avete sempre fatto! …quanto amore per la nostra terra, grazie veramente di cuore a tutta la classe politica, siete campioni nel giocore a nascondino: il buco è il miglior 31 salva tutti, soldi a palate e territori devastati.Questa soluzione da qualsiasi punto la si osservi puzza di illegalità e non risolve il problema.E chi ha responsabilità sa bene di cosa stiamo parlando ma continua a fingere dimostrando irresponsabilità.

Più che classe politica qui si tratta di bucaioli, in cerca di "buchi" capaci dove stipare, quale che sia la sua pericolosità, tutta l'immondizia della regione non raccolta e quella che continueremo a produrre. Ricorderemo a lungo l'inverno 2010 come la stagione di nuove catastrofi di tumori ed i cittadini Napoletani saranno ricordati come i tossici del nuovo anno!

Chi garantisce poi che l'eventuale buco è costruito e programmato a norma, con trasparenza e controllo, sopprattutto se effettuato in fretta e sull'onda di una nuova emergenza?Mi sarei aspettata una richiesta immediata di avvio della bonifica per l'interea area e lo sblocco dei fondi e invece che partorisce il nostro Caldoro?

Di accumulare altra merdaccia nelle nostre terre!

Ma la nostra terra non appartenere ad una parte politica, appartiene a tutti quelli che sono capaci di Amarla!
C' è un limite a tutto, e qui si è persa veramente ogni misura!

Il governato della Campania ha il dovere di garantire, il diritto alla salute che, violato, produce danni al cittadino e disgrazie alla democrazia, non più lievi di quelle prodotte dall'emergenza di oggi. Non c'è spazio per gli estremismi ideologici, basta con gli scarica barile, non ne possiamo più del gioco delle tre carte!. Tornare indietro non si può. Ma limitare i danni “si deve”.

È ora di separarte il passato dall'avvenire!

La regione Campania oggi deve dimostrarci che il suo è un vero governo del fare cominciando a cambiare la mentalità proprio a partire da un No secco al buco! Occorre responsabilità.


La mobilitazione di Terzigno deve unirsi alla nostra!

Non basta più l'indignazione e la condivisione dei link ci vuole la nostra presenza/resistenza attiva!

Stanno uccidendo Napoli per la seconda volta! Dobbiamo sostenere la verità della nostra natura, la verità della nostra terra, la verità del sentire dei cittadini di Terzigno, aprite gli occhi e guardate la fogna in cui stiamo vivendo!Siamo capaci di reagire? Dimostriamo la nostra solidarietà e programmiamo urgentemente una discarica di napoletani a Terzigno!

Siete con me?
Quello che succederà dopo dipenderà da tutti noi!
Sii ce'sta o sole … jesce pur' a Terzigno!

Daniela Villani

15 ottobre 2010

grazie a chi ci ha dato il proprio tempo e a chi ce lo darà!

Lasciatemi ringraziare tutti gli amici e le associazioni presenti all'iniziativa svoltasi alla Treves che hanno dimostrato nei fatti di favorire la possibilità di creare legami e condivisioni, movimenti di pensieri e azioni future.


Nella giungla di fb incontrarsi guardarsi negli occhi e sperimentare anche una possibile unione fra più associazioni, ritengo sia un passo importantissimo .Pensare di creare un percorso comune, non più frammentati, provare a lottare insieme,crescere è un evoluzione inevitabile.



Mercoledi è avvenuto proprio questo, 3 associazioni hanno deciso di iniziare una collaborazionei dimostrando che è possibile mettere al centro, come bene comune, Napoli e la Campania, senza necessariamente perdere ognuno la propria identità,e spero che questo sia solo un inizio.



Credo sia importantissimo provare a percorrere questa strada in questo senso perché soltanto l'empatia può farci arrivare davvero a capire che ogni cosa è unica sia essa una piazza, un territorio, una regione,un uomo, e provocare una violenza non è una semplice violenza che si aggiunge alle altre ma significa l'annientamento dell'unico prezioso mondo in cui viviamo.Ecco che diventa importante fare rete fra associazioni e sgretolare frontiere che possono sembrano invalicabili.



Non è ovviamente tutto qui, ora c'è il lavoro quotidiano a contatto con la realtà e la nostra sfida futura è quella di cercare di dare corpo nella realtà a queste parole,ovvero " lavori in corso".



Vi informo infine che nei prossimi giorni sarà pubblicato su youtube il video della riunione in oggetto,chiaramente vi segnalalerò puntualmente il link.



Grazie ancora a tutti per averci dato il vostro tempo.



ps.Per le associazioni che volessero entrare in contatto basterà scrivermi un messaggio privata, grazie.



Abbraccio a tutti

Daniela Villani

9 ottobre 2010

riscatto del Sud = Rivoluzione culturale ! Lincontro per un iniziativa comune

Dunque, da che cominciamo? Ecco, sì, direi che se non avessimo un Governo con questi Ministri il nostro Paese potrebbe competere in Europa e nel Mondo,viceversa dobbiamo confrontarci con il Circo Orfei,col Bagaglino ....può bastare questa come risposta a Brunetta, Bossi, Zaia ecc.ecc.?


Direi di no, per il semplicissimo motivo che ogni qualvolta sento discorsi di tal fatta, sul Nord progredito che deve trascinarsi il povero S.ud come un peso, mi vengono alla mente le orde di barbari che da tempo immemore, compresi gli ultimi 150 di "Unità Nazionale", hanno sfasciato, saccheggiato, umiliato, deriso, deturpato, irrimediabilmente inquinato queste meravigliose Terre con tanti cumuli radioattivi che dal Nord hanno così gentilmente depositato


Ma c'è qualcuno si è presa la briga di tappare la bocca a questa gentaglia che vomita ingiurie sulla gente del sud?

Forse qualcuno si è fatto portavoce dei nostri bisogni?

In una regione dove le emergenze sono all'ordine del giorno, dove l'unica programmazione è nascondere sotto il tappeto i ns. problemi, i media alle volte distratti e le istituzioni pavide e compiacenti.

La Campania è considerata un giacimento di un combustibile a costo zero: l’immondizia.

Lucrano sul business dello smaltimento illecito dei rifiuti.

Investono nell'affare sporco delle bonifiche,aprono buchi in ogni dove, ci organizzano l'ultimo affare del nucleare.

Si arricchiscono sulla nostra pelle. Speculano sui nostri corpi

Siamo in pericolo nei gesti semplici e vitali: vivere, respirare, bere, nutrirsi; in pericolo, nonostante per proteggerci siano state bruciate cifre incalcolabili di soldi nostri.

A nostro modesto avviso, il Sud non solo non ha bisogno di essere trainato da chicchessia ma se avesse finalmente la voglia e lo spirito di iniziare il proprio riscatto, avrebbe ampie risorse di territorio e validissimo materiale intellettuale per poter essere esso stesso forza trainante dell'Europa finanche !

La rivalutazione del Sud non può non passare che attraverso una presa di coscienza collettiva

l'equazione deve essere: riscatto del Sud = Rivoluzione culturale !



Ma la Campania è considerata anche figlia di : Madre PIGRIZIA



è ora di dimostrare il contrario, determinati tutti insieme possiamo farcela!

Ho sempre creduto molto importante coltivare lo spazio dello scambio di informazioni e di esperienze, del confronto, come momento di crescita per la costruzione di scelte operative, progetti comuni, e iniziativ...e unitarie!Solo cosi si può produrre il cambiamento.

PARTECIPAMO ! L'unica regola del dibattito è quella di essere propositivi!



Come proseguire... Parliamone,e costruiamo insieme il prossimo passo!

Grazie A TUTTI VOI vi aspettiamo
quando: IL 13 OTTOBRE
dove: LIBRERIA TREVES
          PIAZZA DEL PLEBISCITO
                  NAPOLI

Daniela Villani
Mamma,donna, napoletana, cittadina attiva

29 settembre 2010

e poi parliamo dell'11 settembre....

La rai ha approvato lo stanziamento di 1 milione e 600 mila Euro  per la produzione di un film storico e 4 milioni e 100 mila Euri per il suo successivo acquisto.
Ma possibile in tempi di vacche magre? Sarà certo un film che rimanda a personaggi storici con  temi importanti da rispolverare....   


E dove  il problema allora direte voi?
 
non lo so ma voglio vederci chiaro...
il titolo sara`  "September Eleven, 1683
11 settembre,1963? Diventa interessante capire qual'è il tema storico...
 
si   parlera del famoso frate Marco d'Aviano?Al zi la mano chi non ha sentito parlare  di questo frate?
 il quale ricevette da Papa Innocenzo XI il compito di creare un'alleanza tra i sovrani d'Europa, la Lega Santa, col compito di respingere l'avanzata turca...
e il gran finale è la narrazione della battaglia che ruppe l'assedio di Vienna, tenutosi l'undici e dodici Settembre 1683.

Direi trattasi di  evento storico da non dimenticare  che ha alla base un profondo conflitto tra nazioni  ed interessi differenti, potrebbe essere uno spunto interessante anche se va trattato con cautela perchè si presta a srtumentalizzazioni di vario genere...

Vediamo a chi è stato dato l'autorevolezza a trattare un argomento tanto difficile 

La regia di questo progetto e` affidata a Renzo Martinelli. Quello del Barbarossa film palloso che a parte alcune falsità storiche già rivelate persino dagli esperti (vedere articolo di Franco Cardini sul quotidiano Il Tempo), è un  film  noioso, un classico in costume....
Finqui nulla di nuovo se non un polpettone ma attenzione  infarcito da una lunga serie di slogan tanto cari alla Lega di oggi, con concetti e parole d’ordine da sempre sbandierati dal Carroccio
Diciamola tutta sembra una pellicola propagandistica, neanche riuscita tanto bene.
Barbarossa» costò  30 milioni con il coinvolgimento produttivo e distributivo della Rai e sponsorizzato dalla Lega che lo ha adottato quasi come un manifesto culturale, politico e ideologico delle origini della Padania








Sono troppo maliziosa se penso che  anche questo film e` connesso alla sponsorship della Lega Nord?


Ecco poi mi si viene a raccontare dell'11 settembre....ma per piacere!
Daniela Villani
Mamma,napoletana,donna,cittadina attiva

27 settembre 2010

Norvegia, un sorso di Paradiso

Macchinette per il riciclaggio della plastica e del vetro che traducono in moneta sonante la differenziazione dei rifiuti.
 Kit per i “bisognini” degli animali domestici offerti gratuitamente in tutti i parchi ad essi accessibili.
 Autolinee urbane provviste di zona riservata ai passeggini ed ai disabili.









  Servizio di raccolta differenziata in tutte le strade
  Linea di trasporto pubblico gratuita riservata ai cittadini che raggiunge tutti i punti nevralgici della città.









 Molti dei collegamenti marittimi effettuati con barche con motore ad idrogeno
 Stazioni ferroviarie con area ristoro con tavoli e sedie gratis a disposizione dei cittadini, fornite di the, caffè e acqua e materiale informativo sulla città.

 Lavandini nei supermercati per espletare correttamente le modalità di differenziazione (introduzione nei contenitori previo lavaggio).
 Piste ciclabili e percorsi bici intercambiabili 




 Vari parcheggi dedicati in tutte le zone della città.



 Task force costituita in ogni quartiere per un singolo scopo (chiusura buche) operazione portata a termine in 10 minuti 
 Posaceneri  incorporati in tutti i lampioni che illuminano le strade e le piazze.




Diario e riflessioni dal mio ultimo viaggio



Questo viaggio, come tutti quelli che ho fatto in passato, mi ha dato la possibilità di vedere le cose da prospettive diverse. Naturalmente non ho potuto non pensare all'Italia e confrontare le diverse realtà. Il nostro è un paese bellissimo di cui, senza bisogno di fantasticare troppo, si intuiscono le enormi potenzialità. Basta osservare le cose scegliendo la prospettiva più giusta. Tuttavia se non lo ami, se non ami la tua città non c'è prospettiva che tenga. Potremo spendere i nostri soldi all'infinito per ritrovarci in mezzo al nulla!



Che Dio mi fulmini se non fossi fiera di essere italiana, tuttavia nel corso di questo viaggio mi è accaduto spesso di invidiare i norvegesi. Perché?

A parità di aliquote ad esempio, pagano il 35% di tasse rispetto al nostro 50% per il doppio dei servizi. E le pagano tutti, perché soddisfatti della qualità dei servizi resi dal loro stato. Le scelte vengono fatte a beneficio di tutta la comunità, questo è il vero senso dell'appartenenza altro che i simboli e la bandiere. La soddisfazione dei norvegesi, intesa come rapporto fra cittadini e istituzioni, è valutata intorno al 90%.



Nelle foto seguenti, alcune delle cose che non dimenticherò mai:

• All'arrivo in aeroporto, a Fiumicino, la Norwey apre il check-in esclamando: prima le famiglie con bambini, benvenuti in Norvegia!

• Le stazioni ferroviarie, perfettamente curate, hanno tutte un area ristoro con tavoli e sedie gratis a disposizione dei cittadini, fornite di the, caffè e acqua. Nei treni i bambini fino a 12 anni viaggiano gratis e c'è una linea di trasporto pubblico gratuita riservata ai cittadini che raggiunge tutti i punti nevralgici della città.

• Molti dei collegamenti marittimi effettuati con barche con motore ad idrogeno
 
• Tutti i marciapiedi sono strutturalmente accessibili ai diversamente abili.

• Semafori parlanti (per i non vedenti).

• Autolinee urbane provviste di zona riservata ai passeggini ed ai disabili.

• Piste ciclabili e percorsi bici intercambiabili con vari parcheggi dedicati in tutte le zone della città.

• Servizio di raccolta differenziata attivo anche per l'unica casetta situata in cima alla più sperduta montagna.

• Macchinette per il riciclaggio della plastica e del vetro che traducono in moneta sonante la differenziazione dei rifiuti.

• Lavandini nei supermercati per espletare correttamente le modalità di differenziazione (introduzione nei contenitori previo lavaggio).

• Kit per i “bisognini” degli animali domestici offerti gratuitamente in tutti i parchi ad essi accessibili.

• Tutti i negozi sono dotati di posacenere all'esterno. I posacenere sono inoltre incorporati in tutti i lampioni che illuminano le strade e le piazze.

• Ogni quartiere ha tre enormi campi sportivi gratuiti al servizio della collettività.



Un giorno poi, fuori dall'albergo ho visto una buca nell'asfalto. Colpita dalla singolarità dell'evento mi apprestavo a fotografarla ma, tempo 10 minuti ed è arrivata una squadra di tre addetti che ne ha fatto sparire ogni traccia. Esiste un numero verde previsto per tali eventualità che tempestivamente risolve la questione.



Ultimo, ma certamente non ultimo, il rigoglioso verde, le fioriere, la natura che ti parla e ti fa sentire l'aria, un miracolo!



Ho inoltre raccolto una serie di informazioni relative alla sovranità del popolo, che dimostrano come in Norvegia i cittadini hanno voce in ogni capitolo e partecipano a tutte le scelte, non solo nei piccoli ambiti locali o per tematiche prive di complessità politica ma, in primo luogo, nei bilanci della pubblica amministrazione.

I cittadini esaminano le opportunità e i vantaggi dell'intervento nella spesa pubblica del ciclo economico, e soprattutto ne indirizzano le scelte. Dalle nostre parti tali scelte sono determinate (ahinoi!) solo da una distribuzione clientelare.

Questi sono gli esempi da seguire! Sperimentare la via della scelta collettiva e condivisa che viene praticata su elementi fondamentali come la spesa!

E vi elenco alcuni dei settori che ho preso in esame nel mio breve viaggio:



Sanità:

La Norvegia offre indubbiamente uno dei migliori servizi sanitari, fortemente integrato con i servizi sociali, che coniuga alcuni aspetti fortemente tradizionali (il ruolo dei medici di base), un forte statalismo, tecnologie avanzate e investimenti di grande rilevanza. Interessante la partecipazione dei comuni nella gestione delle attività sanitarie, con primaria responsabilità nella medicina di comunità e un coinvolgimento nel finanziamento dei ricoveri non appropriati per durata di degenza, al fine di stimolarli alla realizzazione di strutture per anziani, non autosufficienti, assistenza domiciliare, eccetera…

Non a caso la nazione dei fiordi si è classificata al primo posto tra i Paesi appartenenti all’ONU per il valore più elevato dell’indice di sviluppo umano. Per non parlare dei numeri del personale infermieristico (78,5 x 1.000 abitanti), in confronto a quelli italiani (17,6 x 1.000 abitanti). È con tali risorse, viene realizzata una capillare assistenza anche a livello domiciliare.

Al di sotto dei 18 anni di età i cittadini norvegiesi hanno diritto a un trattamento odontoiatrico pubblico gratuito: i disabili mentali, i malati cronici e le persone che necessitano di assistenza domiciliare infermieristica. Molti dei comuni più grandi della Norvegia hanno studi dentistici di emergenza che sono aperti nei fine settimana e la sera (ne ho usufruito di domenica per la modesta cifra di 30 euro) in alcune città (ad esempio ad Oslo, la municipalità gestisce anche punti di primo soccorso, in cui si fanno esami Rx, visite ortopediche, consulenza telefonica, organizzazione delle visite a domicilio, consulenza psichiatrica e in alcuni casi hanno letti di osservazione per l'arco delle 24 ore.



Servizi al Cittadino :

200 e più servizi per il cittadino su grande sportello virtuale attraverso il quale il cittadino dialoga con la P.A. ed i risultati si vedono, azzerati i tempi e tutte le pratiche burogratiche, risultati immediati e tempi di attesa nulli, addirittura c'è un servizio di chat immediato e funzionante. Il portale si chiama MyPage e già la scelta del nome la dice lunga sulla sovranità del popolo!



Lavoro/ donne singles/ maternità, paternità e i loro diritti:

priorità di assunzione nel lavoro, si ha diritto a percepire assegni familiari a partire dal primo mese dopo la nascita del bambino(in media 230euro circa). Gli assegni familiari sono versati fino al mese del 18esimo compleanno del bambino.

Lo scopo degli assegni è quello di garantire un reddito minimo per i genitori in relazione dopo la nascita del figlio.

I dipendenti hanno anche diritto di ferie dopo il congedo parentale. Si può scegliere di ricevere per le prime 46 settimane il 100% dello stipendio ultimo, oppure di ricevere l'80% del beneficio dei genitori per un periododi 56 settimane e si riceverà ferie naturali per le prime 15 settimane. La scelta verrà applicata per l'intero periodo al padre o la madre. La Norvegia ha stipulato la quota del padre a partire dal 1993 ed il 90% dei padri chiede le 10 settimane di ferie. Ogni persona, indipendentemente dal sesso, ha il diritto di scegliere .

Se solo un genitore è occupato, il genitore riceverà tutte le indennità di ferie e se sono lavoratori autonomi o liberi professionisti, l'assegno è calcolato sulla base della media del reddito pensionabile degli ultimi tre anni.

Essere genitori è un beneficio per l'anima, per le tasche e per il bambino. Oggi circa l'80% di donne appartiene alla forza lavoro, e chissà perchè?

Ora indovinate un pò qual'è il paese con uno dei più alti e crescente tassi di fertilità in Europa? Ovviamente la Norvegia con l'1,98 .

La partecipazione delle donne è aumentata in Norvegia non solo per le quote rose(obbligo per l'azienda di assumero il 30%di donne) ma perché le loro imprese, il governo e la società in genere hanno voluto che accadesse ed hanno preso una serie di decisioni adeguate per farlo accadere. Un altro esempio: la Norvegia ha il 44,2 % di donne nei consigli di amministrazione e il Parlamento ha il 40% delle donne e mi domando, tutto questo è una coincidenza? Tutto questo non arriva dal cielo e non è gratuito… è 'economia intelligente e produce più figli, più sviluppo e più soddisfazione, oltre che più qualità della vita!

Abbiamo bisogno di un Italia, se non un'Europa, che assomigli più alla Norvegia. Prendiamola ad esempio e poi superiamola!


Le notizie che vorrei ascoltare:
Napoli la piccola Norvegia in Italia
che il sogno proceda...



Che cos'è poi  un sogno se non l'ombra del vero 
Un abbraccio grosso assaje



Daniela Villani

Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

21 settembre 2010

Cosa fatta capo ha...no! Siamo uniti solo al prezzo della fatica!

Smettiamola di piangere sul latte versato, preveniamo!


W l'Italia, se desta, se costruita, se faticata!



Oggi lo stato italiano è allo sbando e la carrellata di affermazioni della lega e di alcuni suoi ministri in particolare ne sono la dimostrazione peggiore e più eclatante.



Li paghiamo una media approssimativa di € 15.000,00 mensili per dire simili boiate? Ma per piacere… basta con queste affermazioni da scuola elementare (quando va bene)!

È ovvio, o almeno dovrebbe esserlo, che una eventuale secessione sarebbe un grossolano errore per tutti. Nessuna persona dotata di buon senso appoggerebbe questa nefandezza. Tranne un nutrito gruppetto di fanatici del carroccio. Smettiamola per favore di dire simili banalità, anche se molto ben pagate!

I fratelli italiani del Nord sapranno come trattare quei 4 imbecilli della lega.



Ogni disegno contro l'unità d'italia è, a mio modo di vedere, un germe da sterminare sul nascere! Questa strada è sbagliata, la retorica antirisorgimentale e antiunitaria rappresenta il tunnel senza uscita dell'antistoria.

L'unità d'Italia è un valore importante e imprescindibile, questo è il solido punto di partenza su cui fondare la nostra azione!



Senza cadere nell'errore di sterili e stupide crociate, ma riflettendo su quali sono le note dolenti che fungono da ostacolo alla reale unità d'italia: cosa serve all'unità d'italia e nello specifico al sud ?



A mio avviso serve più stato, uno stato che sappia tutelare il sud ed il suo territorio (vedi fra le altre la voce “munezza”), uno stato capace di offrire servizi ai cittadini, che faccia costantemente guerra alla camorra, che agevoli e premi gli imprenditori perbene ma che sappia anche condannare la classe dirigente inadempiente…



A 64 anni cara Italia, ne aggiungo altri altri cento… ma voglio il mio stato presente anche al sud!



L'unità d'Italia non vuole che ci adeguiamo a questo stato di cose, l'unità d'Italia vuole che pensiamo, che ci svegliamo, che non deleghiamo. Dobbiamo esserne l'esempio, non cercarlo nella nostra anima culturale!



La speranza è lultima a morire ma ciò che più mi interessa è chi sarà il primo a rinascere… quindi tocca a noi! Tocca a noi rompicoglioni stanare l'ignoranza!



Siamo una sola famiglia di 20 elementi tra fratelli e sorelle. Tante sono le regioni dell’Italia Dalle Alpi a Trapani… siete pronti a rinfrescagli la memoria ?



Organizziamoci e partiamo con una grande manifestazione a Napoli, che faccia sentire la sete d'unione ma anche la voglia di riscatto di tutti noi, cittadini napoletani.



Aspetto le vostre adesioni in posta privata, con allegato numero telefonico (preferibilmente cellulare) di riferimento.



Adesioni che finora sono già state molto numerose, tanto che nella nostra piccola sede non abbiamo lo spazio necessario per ospitare tutti. Nasce dunque l'esigenza di trovare un luogo idoneo in cui incontrarci e chi avesse un idea in proposito è il benvenuto…



Un abbraccio grosso assaje



Daniela Villani

Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

Una sorta di “class action” del Sud contro la Lega Nord!“Da matti”, qualcuno penserà. Certo che si!

La lega instilla da anni razzismo nel nostro Paese discriminando, non solo verbalmente, il Meridione.

Intanto la sinistra, la destra e il centro come si adoperano per tutelarci?
Al solito, chiacchiericcio e dichiarazioni di nessuna importanza!

Ma qualcuno si è presa la briga di tappare la bocca a questa gentaglia che vomita ingiurie?
I politici ritengono evidentemente che non sia un loro compito, non gli conviene, conservano le poltrone tra una mediazione e l'altra!

Vergogna!

Sono Indignata, sono Offesa, sono Incazzata Nera!

E Voi amici, Cittadini Attivi, Donne, Uomini, Napoletani

Siete Rabbiosi quanto Me?



Mi pare di vedervi numerosi mentre annuite, seccati. E allora che fare?
Credo ci vorrebbe un gesto eclatante che funga da stimolo e da sostegno ad un contrasto politico più forte e coerente.
Una sorta di “class action” del Sud contro la Lega Nord!
Dobbiamo puntare sul riconoscimento giudiziale della componente discriminatoria della lega e se serve dobbiamo esser pronti ad andare a piedi sino alla Corte di Giustizia Dei Diritti Umani! Ci siete?
La lega discrimina, lede i nostri diritti umani, e noi del Sud ci faremo Sentire!


“Da matti”, qualcuno penserà. Certo che si!



Il Carroccio, sta facendo da troppo tempo (e unilateralmente) un uso scellerato della libertà di manifestazione di pensiero attraverso l'uso costante ed improprio della parola!

Ed il Sud non può continuare a limitarsi a una vaga indignazione, soprattutto se questa avviene in maniera disorganizzata.
Ci vuole una Reazione, Uguale e Contraria. Ma soprattutto unita. Che ne dite?
Non permettiamolo più!
La lega ingiuria ed il Sud scende in piazza per Difendersi!

Io mi aspetto di sentire Urlare il Popolo Di Riprendiamoci Napoletani…

Attenzione stiamo parlando del Carroccio e non dei settentrionali!

Nessuno vuole una lega sud ne tanto meno una nuova crociata.

Tuttavia c'è un allarme verde(per una volta non è rosso)e il sud non può solo continuare ad indignarsi ad intermitezza e in maniera scorporata,la frammentazione rende invisibili e deboli ,nasce dunque l'esigenza di ricercare e trovare una forma organizzata che faccia da respingimento alle continue ingiurie contro noi del sud .

MI domando è esigibile il rispetto dovuto ad ogni cittadino italiano? Qualcuno dovrebbe pur vigilare ed intervenire?Chi deve farsene carico?

il Presidente della repubblica?Ipolitici?la corte di giustizia dei diritti umani?CHI? Non lo so...

Noi del sud abbiamo sete di unione ma anche un esigenza di riscatto

Diamo Voce al Sud!

Che ne dite? Vi aspetto numerosi… quando, dove? Lo decideremo insieme!



Daniela Villani

Donna, Mamma, Napoletana, Cittadina Attiva, Incazzata nera

12 settembre 2010

è morto un albero! Ora tocca a noi non far morire tutta la foresta

Prima di tutto, vi devo delle scuse. Scuse per la lunga assenza,due mesi, mai ero stata ferma tanto tempo.


Ma a partire da questa primavera ho deciso volontariamente di prendermi una latitanza da fb, e con mia somma beatitudine ho fatto la mamma

Mi conoscete da due anni oramai, conoscete la passione e l’ottimismo che cerco di diffondere nell’animo di tutti, che so essere fra noi, ma il cinismo della vita a volte ti sbatte al muro( in questi mesi mi sono scontrata con il vecchio muro di Berlino) e l'ottimismo scompare, vedo la mia e forse la nostra fragilità,e succede che... quanto tutto di noi... sembra così microscopicamente inutile.è stato proprio cosi e quando è così…i sogni si paralizzano e ci si chiede se il nostro non resterà solo e per sempre un sogno…se tutte queste nostre speranze non siano davvero solo illusioni ....

se è vero come è vero che c'è il vuoto di idee, ideali e aspirazioni, ma quello che più mi preoccupa è il vuoto che riguarda il senso della misura, della misura dei valori, di quelli personali e sociali. Hai voglia a dire: "per me questo è un fatto grave o ora la misura è colma", ma poi, nei fatti, si sovverte tutto e la "misura" si ingrandisce, e lascia spazio ad altro...

Questi dubbi sono gli stessi dubbi che mi sfiancano adesso quando capisco come la criminalità e le mafie hanno impregnato ogni aspetto economico e sociale italiano..

quando capisco che si può uccidere un sindaco perchè insegue i suoi sogni...quando capisco che i nostri morti muoiono così democraticamente perchè nessuno fa nulla,se ne vanno semplicemente così, senza che nessuno ne tiene il conto, e allora che fare?io non lo so ma cosi non ci sto!

Questa non è una vita è un incubo!Ma c'è qualcuno che sappia dire:"BASTA" Quel basta che da un senso a questi morti !

La vita non continua, la giostra non gira, non c'è più un giro ne un altra corsa ....BASTA!

BASTA a quelli che ci hanno riempito le tasche e l'anima di dichiarazioni e promesse,a quelli uccisi dalla camorra e dalla criminalità.

BASTA a quelli che hanno negato il rispetto delle nostre tradizioni, dei nostri colori, della nostra lingua, quelli che ci trattano come stranieri nella nostra stessa terra e ci chiedono obbedienza a una legge la cui giustezza noi ignoriamo!

Basta !

L’unica via d’uscita al mio sconforto è la LUNGIMIRANZA,saper guardare lontano,se guardo lontano vedo luminoso,vedo come Angelo Vassallo continua a vivere nei semi che ha disseminato ovunque …..Vedo che il nostro sogno, se ci crediamo davvero,sarà un giorno realtà.

La lungimiranza è l’inizio della consapevolezza, guardare in lungo ma anche dall’alto per vedere l’arrivo, da dove si capiscono i perché e la totalità delle cose.

Penso al mondo che sarà dei nostri figli e nipoti e cosa un nostro seme potrà trasformare, a cosa un sogno potrebbe liberare, a cosa un comportamento potrebbe capovolgere

E voglio continuare a sognare per Angelo Vassallo e per tutti quelli come lui , noi tutti dobbiamo farlo..

Voglio guardare la vita con la schiena dritta e guardando lontano, non guardiamo solo quello che stiamo calpestando, gli errori si ripresentano se non impariamo niente da loro

Guardiamo la vita dove va, dove andrà o potrebbe andare…se solo noi lo vogliamo!



Diversamente l'atteggiamento di stanca,di apatia, ci seppellirà!Non basta la speranza ci vuole la determinazione, non si può delegare ad altri bisogna esserci!L'indignazione non basta!



 Perchè il bello della vita è che qualcosa di più pulito esiste, eccome se esiste... ma se facciamo in tempo!



un uomo non può essere un eroe se non in un mondo eroico altrimenti diventa un cretino!



Aspettando il miracolo sarà morte ...io preferisco una vita come Angelo Vassallo!

Ricominciamo...

un abbraccio immenso

Daniela Villani

donna,mamma,napoletana,cittadina attiva

15 luglio 2010

Pensierino per l'estate: se davvero vuoi sognare, svegliati e partecipa!

Pensierino per l'estate: se davvero vuoi sognare, svegliati e partecipa!






Cari amici, in questi lunghi mesi trascorsi insieme abbiamo, fra gli altri, costruito e tentato di dar corso al ns. progetto “5 strade in 5 municipalità”.



L'amministrazione ci ha ricevuto ed ascoltato con attenzione, salvo poi constatare che nei successivi 5 mesi non siamo riusciti ad ottenere neanche uno straccio di autorizzazione per procedere.

Quanto è brutta questa classe dirigente, quanto è vecchia (e senza la saggezza tipica dell'anzianità), quanto è distante da tutti i cittadini di buona volontà…



…francamente tutto molto deludente, vi confesso di essere stata malissimo ma ad ogni modo, a guardar il bicchiere mezzo pieno mi vien da dire che comunque andranno le cose, io non ho perso la fiducia perchè non smetto di credere che al mondo ci siano persone capaci di perseguire con onestà azioni giuste e fuori da qualsiasi profitto.



Mi viene da dirvi semlicemente che oggi più di ieri è urgente trovare un noi, uno spazio, un luogo in cui riunirsi e provarci, in questa situazione l'impegno e la responsabilità di ognuno di noi diventa fondamentale. Sull'incoerenza e sull'individualismo, oltre che sulla voglia di prevalere, si sono infranti i nostri sogni. Noi cittadini attivi dobbiamo dimostrare la volontà ed il coraggio di voler cambiare, dobbiamo lavorare per costruire il nostro fine!



Senza muri mentali; senza tabù ideologici; senza tacciare il primo/a che parla di appartenere a una corrente o a un clan; o, ancor peggio, che venga zittito! Bisogna ritrovarsi e condividere, unirsi e portare avanti la grande battaglia della democrazia partecipativa.



Dove noi cittadini non siamo sudditi, ma partecipi attivi sulle e delle scelte che ci riguardano, dove ci sia la possibilità di un contradditorio che dia voce e peso a tutti noi indistintamente.



Questa non è fantascienza, ci si ispira, tra l’altro, alla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. È qualcosa che ci è dovuto e se qualcuno lo ha dimenticato gli rinfresceremo la memoria!



La ricreazione è finita!



Per questa ragione a settembre stiamo programmando il Forum:



“L'Importanza della Democrazia partecipativa, diritti di intervento, modalità e applicazioni possibili - Promozione e salvaguardia dei diritti dei cittadini e dei beni comuni”



Ritengo sia un passo importante per Napoli e l'unico futuro possibile per una vivibilità oggi compromessa dall’inerzia del ceto politico e del condizionamento esercitato da interessi lontani dalla promozione del bene comune. Credo sia importantissimo provare a percorrere questa strada perchè può farci davvero arrivare a capire che ogni cosa è unica! Sia essa una piazza, un territorio, una persona. Provocare una violenza non è una cosa fine a se stessa che si aggiunge ad altre già perpetrate, ma significa l'annientamento dell'unica preziosa regione in cui viviamo. Ecco perché è importante partecipare e restituire voce ai campani!



Non sempre nella vita è necessario avere delle grandi mete, nemmeno è indispensabile conoscere il quadro esatto e completo della situazione. Ma una cosa è estremamente importante: sapere sempre, in ogni momento, qual'è il prossimo passo da fare!



Mi fermo qui per non abusare della vs. pazienza, siete già degli eroi per essere arrivati fin qui.

Buone vacanze a tutti e, ricordate:

A volte è meglio perdersi sulla strada di un viaggio impossibile piuttosto che non partire mai.



Un abbraccio grosso assaje



Daniela Villani

Donna, mamma, napoletana, cittadina attiva

1 luglio 2010

I delitti diventano rispettabili a forza di essere perpetrati…

Abbiamo tutti seguito sulla nostra pelle la vicenda di Acerra, quando venne alla ribalta della scena mediatica italiana a causa delle proteste popolari contro la costruzione di un inceneritore. Durante quelle proteste, per la prima volta, è venuto allo scoperto il problema dell’avvelenamento del terreno e delle acque. Alcuni pastori della zona, portarono nelle vicinanze del cantiere sette pecore agonizzanti per dimostrare la fondatezza dell'allarme-diossina registrato in un'area vicina al cantiere. Gli animali furono lanciati a terra, a pochi passi dal cordone di agenti di polizia che presidiavano la strada . Era il lontano 2004 e fu ordinato il divieto di pascolo sul territorio di Acerra e limitrofi. Trai tanti allevatori c'era la famiglia Cannavacciolo… ma a ben guardare nulla è cambiato da allora.



I giorni nostri:



Durante la conferenza dei servizi tenuta il giorno 30/06/2010 l'Asl Napoli2 ribadisce che allo stato attuale non risultano novità circa le bonifiche che giustifichino la richiesta di revoca del divieto, contunuano a negare dunque il pascolo alle pecore dell'allevatore sig.Cannavacciolo.



Cannavacciolo è preoccupato… beh, anche noi lo siamo!



Il territorio è a rischio per le pecore…? E Noi Campani ? Noi invece possiamo mangiare tranquillamente le colture agricole provenienti da quel territorio?



La dott.ssa Giovinazzi dirigente dell'Arpac dichiara altresì di non aver competenze in materia di pascolo e aggiunge di non avere dati disponibili, che rivelano il superamento di CSC sul territorio.



Vada per le competenze sul pascolo ma, che una dirigente non abbia dati disponibili, la dice lunga sulle mancanze e le inefficenze dell'Arpac, dunque allo stato dei fatti ci ammaliamo e li paghiamo!



Se è vero, come dichiarato, che il territorio di Acerra e limitrofi risulta contaminato per la presenza di diossina ben oltre i limiti consentiti da legge (come potrebbe non esserlo senza alcuna bonifica) mi domando quale azione di tutela si è presa nei confronti di noi cittadini? Quali comportamenti devono praticare i cittadini per non incorrere nei danni evitati alle pecore? Questo al momento non c'è dato sapere… neanche a scopo precauzionale, neanche un consiglio per gli acquisti, nulla! C'è pericolo? E in che misura? Ma il danno non ricade sulla catena alimentare? Forse noi non valiamo una pecora! Uomini, donne e bambini campani intanto continuano a comprare i prodotti della terra e i nostri amministratori, eventualmente, con calma faranno poi il divieto… Intanto noi nell'attesa continueremo a interrompere le gravidanze, a partorire neonati malformati, prematuri, e quando tutto andrà bene magari nasceranno bambini con affezioni allergiche e/o affetti d'asma. Ma si sa, noi siamo i soliti allarmisti, e fanatici, neanche le pecore…



A questo punto vogliamo essere messi al corrente, vogliamo decidere della nostra salute! Ora! Subito!



Chiediamo immediatamente e con forza al Segretario Generale e Dirigente Pro Tempore del Settore Ambiente, alla Responsabile Ufficio Ambiente, alla Dirigente Arapac, al sindaco di Acerra o chi di dovere, che si provveda iimmediatamente - affinché vengano avviati i provvedimenti per la salute pubblica- che si attivino per informare la popolazione tutta sullo stato dei prodotti agricoli e che venga attuato un provvedimento immediato per il divieto della vendita e della commercializzazione delle colture agricole del territorio in questione! Basta con le emergenze!

I cittadini non si fidano, e fanno bene, vista l'assenza di comunicazione delle autorità! Qual'è la verità? Se non avete nulla da nascondere perché non avvisate la popolazione?



Le amministrazioni devono assumersi le proprie responsabilità e fissare come priorità la tutela della salute! E quando non lo faranno devono essere perseguiti! Basta con i silenzi, basta con le mancanze, è in gioco la salute di tutti!



Allego il link per gli appassionati dei dettagli, per farvi constatare di persona la veridicità dei fatti che vi racconto… drammaticamente inverosimili ma crudelmente veritieri!



La gestione e le incapacità, come si evince ancora dal documento collegato, preoccupano da sempre, come tutto qui a Napoli, ed è questo il vero problema!





Ma i veri eroi della Campania sono come sempre i comitati ed i i cittadini attivi.



Nello specifico il Signor Montesarchio Antonio, Rappresentante Delegato Comitato Donne 29 e Alfonso Liguori, Rappresentante Comitato OSIS di Acerra, i quali oltre ad essere stati presenti in loco fanno e faranno sentire la loro voce!



Un ringraziamento speciale a loro e a tutti quelli che non mollano Mai!



Mentre i signori della politica locale si preoccupano della morte del museo Madre, la locandina della nostra morte è già in calendario!


Gli altri? Ambientalisti dell'ultim'ora…


Un abbraccio grosso assaje



Daniela villani

Donna, mamma, napoletana, cittadina attiva



il link promesso

http://www.comune.acerra.na.it/data/CS-DivietoDiPascolo30.pdf

22 giugno 2010

Sapevate che…?

Venerdì, 18 Giugno 2010 sono stati presentati i risultati del dossier annuale di Legambiente e del movimento a tutela del consumatore su “Pesticidi nel Piatto 2010” (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici) dai quali emerge una situazione davvero incoraggiante sul fronte della sicurezza di ciò che mangiamo.



Dall'elaborazione dei dati raccolti quest'anno infatti, sono emersi alcuni interessanti casi… può accaderci di comprare uno splendido grappolo d'uva bianca Siciliana con annessi ben 9 residui di pesticidi!



Oppure regalarci quella bottiglia di ottimo vino bianco del Friuli… ma peccato che anche qui albergano 6 residui chimici.



Può anche capitare di comprare una cassetta di pere in Campania e, senza lontanamente immaginarlo, ingerire 5 residui chimici da quelle succose polpe!



Dalle Alpi al sud la chimica è protagonista assoluta sulle nostre tavole e noi finiamo per consumare quantità di clorpirifos, boscalid, etossichina, captan di fenilammina, clozolinate… pesticidi capaci di uccidere milioni di insetti, parassiti e… uomini! Ma questo lo confesseranno soltanto ai nostri nipoti. Tuttavia sorge spontaneo il sospetto che il nostro cibo non sia per noi quel che si definisce una cura ricostituente…



Legambiente nel dossier, sostiene che frutta e verdura sono a rischio. In cima alla lista ci sono l’uva, le pere e le pesche. Il 31% dei grappoli esaminati conteneva pesticidi, il 12% dei frutti altri residui chimici pericolosi.



L’Emilia Romagna segnala un'irregolarità relativa ad un campione di muscolo di tacchino (su 7 totali) con tracce di Policlorobifenili (PCB);



Lazio e Toscana segnalano l'irregolarità dell’11,1% dei campioni di coniglio, l’1,8% di campioni di latte vaccino, lo 0,7% di campioni di latte bufalino, l’1,8% di latte ovicaprino, il 18,8% di latte fresco;



In Lombardia, il 3,7% dei campioni di latte bovino, il 2,4% di uova di gallina e lo 0,8% di campioni di muscolo bovino risultano non conformi per la presenza di diossine e dl-PCB (PCB diossina-simili);



In Puglia le irregolarità riguardano un campione di latte bovino ed uno di latte ovino su un totale di 120 analizzati. Anche in questo caso è stata rilevata la presenza di diossine e PCB diossina-simili.



Certo, non tutti i residui vanno nel nostro organismo ma spesso una parte di questi veleni, prosegue legambiente, è talmente forte e resistente agli agenti esterni da infischiarsene anche dei più accurati lavaggi.



Benvenuti quindi alla tavola dei multi contaminati…



…ma tranquilli Coldiretti consiglia di rivolgersi ai prodotti biologici… che siano di origine sicura? E chi ce lo garantisce? Come si ha la certezza dei metodi di coltivazione utilizzati? O, in ultima analisi, di orti urbani… ma per piacere! Non sarebbe neanche necessario, ribadire il divieto o la riduzione di irrorazione di insetticidi e pesticidi…



Man mano che si sfoglia la ricerca di Legambiente, l'unica certezza che si ha è che la lista della spesa si restringe sempre di più. E non solo per le possibilità economiche…



Quando racconto al mio piccolo figlio che a via Petrarca c'era una campagna (Villanova) dove i contadini coltivavano le delizie dell'orto e dove le uova dal sedere delle galline passavano direttamente nelle mie mani (e quindi nella mia bocca), lui mi guarda sbalordito come fossi un'aliena! Ma son sicura che non batterebbe ciglio se gli dicessi che «…oggi andiamo a comprare la frutta in farmacia!»



La vera beffa è che l'Italia spende attraverso le Regioni per la salute degli italiani 107 miliardi di euro in totale, ovvero il 22,5% della spesa complessiva dello Stato italiano, dimostrando di occuparsi di noi quando stiamo male, affidando le nostre cure a Professionisti Medici della Salute Umana salvo poi dimenticarsi completamente cosa ci accade quando mangiamo…



La cosa di cui sono più che sbalordita, è scoprire che la cura degli alimenti, quelli che ogni giorno portiamo in tavola, è affidata a dei signori i quali di null'altro devono farsi carico se non scrivere su un quaderno.

Si ahinoi, avete letto bene! Ma a che serve avere dei dilettanti armati di quaderno per garantire la sanità di un alimento prodotto in campagna? Secondo me a nulla, soprattutto se a compilarlo è un dilettante che maneggia sostanze chimiche senza l'opportuna preparazione universitaria.



Il quaderno si chiama, udite bene: “Quaderno di campagna”! E non è una favola…



Infatti lo Stato italiano, stando a quanto stabilito dal D.P.R. 23/4/2001 n. 290 e come chiarito nella successiva Circolare 30/10/2002 - Modalità applicative art.42 del DPR 23/4/2001, pubblicata sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 5/3/2003 (e perciò operativa), in riferimento all'utilizzo di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodotti fitosanitari, definisce l'obbligatorietà dell'annotazione di tali trattamenti effettuati in azienda, in un unico Registro dei Trattamenti effettuati nel corso dell'anno, detto appunto "Quaderno di campagna".



Adesso capite?



Dei signori girano con un quaderno in mano e scrivono sul loro operato, sulle dosi utilizzate sul loro stesso fondo, senza alcun obbligo se non mettere il loro nome e cognome! i dati del fondo, la data, il prodotto e la quantità usata... Ma per piacere, una vera boiata! Ma un professionista, un agromono, un dottore della forestale che obbligatoriamente affianchino questi signori? E no, altrimenti è finito che siamo nel paese di cacchiorolandia…



Un paese dove circa la metà della spesa degli italiani è anonima, con l'acquisto di prodotti per i quali non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza e quindi con la possibilità concreta che siano a rischio frode! È importante inserire tra le priorità del Governo, le misure di tracciabilità, che consentano anche al consumatore di sapere…



E ora, la buona notizia!

Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che ha votato finalmente a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e, appunto, per i prodotti lattiero caseari.



Ecco il link sul rapporto. Cercate regione Campania. Buona lettura!

http://www.facebook.com/l/57f58rGMpmsqMT7xrldcUABiIRA;www.legambiente.eu/documenti/2010/dossier_vari/pesticidi_ultimo.pdf



Un abbraccio



Daniela Villani

Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

8 giugno 2010

Il testo pubblicato è la prefazione al volume "Ecomafia" di Legambiente

"Raccontano che la crisi rifiuti è risolta. Che l´emergenza non c´è più. Gli elenchi dei soldati di camorra e ´ndrangheta arrestati dovrebbero rassicurare che la battaglia è vinta. O almeno, questa è la versione. Molto distante, però, da ciò che realmente accade.




Quello dei rifiuti è uno dei business più redditizi che negli anni ha foraggiato le altre economie. Come il narcotraffico, il fare affari con i rifiuti, sotterrare scorie tossiche, devastare intere aree, ha permesso alle organizzazioni criminali e a semplici consorterie imprenditoriali di accumulare capitali poi necessari per specializzarli in altri settori.

Catene di negozi, imprese di trasporti, proprietà di interi condomini, investimenti nel settore sanitario, campagne elettorali.

Sono tutte economie sostenute con i rifiuti.



Esempio lampante ne è l´economia campana e i suoi gangli politici che si sono strutturati intorno alla crisi rifiuti.

Il mondo intero non si spiegava come fosse possibile che un territorio in Europa vivesse una piaga tanto purulenta. Come fosse possibile che le dolcissime mele annurche o le pregiate bufale campane, caratteristiche proprio di quelle zone, potessero trasformarsi improvvisamente in prodotti rischiosi per la salute. Possibile che convenga di più avvelenare che concimare e raccogliere?"



SEGUE ALLE PAGINE 20 E 21





Evidentemente sì, basta saperne leggere i vantaggi. L´emergenza rifiuti in Campania è costata 780 milioni di euro l´anno. Questa è la cifra quantificata dalla Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti nella scorsa legislatura che, moltiplicata per tre lustri (tanto è durata la crisi), equivale a un paio di leggi finanziarie. Di fronte a cifre come questa è comprensibile che nessuno avesse convenienza a porre rimedio all´emergenza. Rapporti di consulenza politica, assunzioni, e persino specializzazione delle ditte nello smaltimento; oggi le imprese campane del settore rifiuti, grazie anche ai soldi dell´emergenza e alla pubblicità - sembra assurdo parlare di pubblicità, no? - che ne hanno ricavato, sono tra le più richieste in Europa. Ma risolvere un´emergenza significa anche non averne più i benefici e gli utili. E in verità, nonostante i proclami, oggi si è risolto poco. Si è tolta la spazzatura dalle strade ma, come afferma chi lavora nel settore, è solo fumo negli occhi, perché sta per tornarci. «Se non ci saranno altri impianti entro il 2011 la Campania, come molte regioni italiane, rischia una nuova crisi rifiuti». Sono parole dell´amministratore delegato dell´Asia (l´azienda che fornisce servizi di igiene ambientale ai napoletani.) Resta quindi il problema di scongiurare una crisi da mancanza di discariche. Una crisi che sarebbe estremamente grave anche perché purtroppo in Italia sono ancora le discariche la valvola di sicurezza del sistema rifiuti. Come risulta dal rapporto di Enea e Federambiente queste continuano a ingoiare il 51,9 per cento del totale della spazzatura del nostro Paese e il 36,5 per cento senza nessun trattamento. Nel Sud le bonifiche delle terre avvelenate da decenni di sversamenti di veleni sono rare e lente. I rifiuti tossici hanno spalmato cancro prima nei terreni, poi nei frutti della terra, nelle falde acquifere, nell´aria. Poi addosso alla gente, nelle loro ossa e nei tessuti molli. Ogni ciclo di vita è stato compromesso.

La diossina, i metalli pesanti e le sostanze inquinanti vengono ingerite, respirate, assimilate come una qualunque altra sostanza. La pelle di ogni cittadino delle zone ammorbate trasuda sudore e scorie. Il cancro ha raggiunto percentuali molto più alte che negli altri Paesi europei. Gli ultimi dati pubblicati dall´Organizzazione Mondiale della Sanità mostrano che la situazione campana è incredibile, parlano di un aumento vertiginoso delle patologie di cancro. Pancreas, polmoni, dotti biliari più del 12% rispetto alla media nazionale. La rivista medica «The Lancet Oncology», già nel settembre 2004, parlava di un aumento del 24% dei tumori al fegato nei territori delle discariche e le donne sono le più colpite. Ma l´ecomafia non è un fenomeno che appartiene solo al Sud. Nel Sud assume caratteristiche totalizzanti e più evidenti: nelle strade si inscena il dramma dei cassonetti incendiati, il puzzo accompagna ogni movimento, e il silenzio copre ogni cava, ogni singolo luogo dove è possibile accumulare e nascondere. Ma è sempre più il nord Italia il centro del vero business. E la novità di quest´anno, al di là del noto primato di Campania, Calabria, Puglia e Sicilia, è che il Lazio si posiziona al secondo posto tra le regioni con il più alto numero di reati ambientali. Tra le inchieste più rilevanti del settore, nel 2009, ce ne sono alcune con nomi fantasiosi, talvolta anche vagamente familiari. "Golden Rubbish", "Replay", "Matassa", "Ecoterra", "Serenissima", "Laguna de Cerdos", "Parking Waste". Alcune, già dal nome si riescono anche a localizzare geograficamente, e tutte quelle che ho citato sono inchieste che riguardano il nord Italia. È evidente che il Nord ce la sta mettendo davvero tutta per non essere secondo al Sud in questa gara all´autodistruzione. La "Golden Rubbish" è un´inchiesta che vede coinvolta la provincia di Grosseto, ma ancora conserva legami con Napoli e la Campania perché ha preso le mosse da un´inchiesta che riguardava la movimentazione dei rifiuti prodotti dalla bonifica del sito industriale contaminato di Bagnoli. Si tratta di un traffico spaventoso: un milione di tonnellate di rifiuti e un sistema che ha coinvolto decine e decine di aziende di caratura nazionale. In tutte queste inchieste, l´aspetto che più colpisce è il legame strettissimo che si è creato tra gestori delle ditte di smaltimento, politici locali e istituti di credito presenti sul territorio.

Tra le altre cose, vale la pena ricordare che a marzo l´Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia dell´Unione Europea per come ha gestito l´emergenza rifiuti in Campania. È stata condannata per "non aver adottato tutte le misure necessarie per evitare di mettere in pericolo la salute umana e danneggiare l´ambiente". E nella sentenza si legge che l´Italia ha ammesso che "gli impianti esistenti e in funzione nella regione erano ben lontani dal soddisfare le sue esigenze reali".

Come non rimanere colpiti da questo dato: se i rifiuti illegali gestiti dai clan fossero accorpati, diverrebbero una montagna di 15.600 metri di altezza, con una base di tre ettari, quasi il doppio dell´Everest, alto 8850 metri.

Se un cittadino straniero conservava l´illusione delle colline toscane e del buon vino, delle belle donne e della pizza gustata osservando il Vesuvio da lontano mentre il mare luccica cristallino, qualcosa inesorabilmente cambia. Tutto assume una dimensione meno idilliaca e più sconcertante. La domanda più semplice che viene da porsi è come può un Paese che dovrebbe tutto al suo territorio, alla salvaguardia delle sue coste, al suo cielo, ai prodotti tipici, unici nelle loro caratteristiche, permettere uno scempio simile? La risposta è nel business: più di venti miliari di euro è il profitto annuo dell´Ecomafia, circa un quarto dell´intero fatturato delle mafie. Le mafie attraverso gli affari nel settore ambientale ricavano un profitto superiore al profitto annuo della Fiat, che è di circa 200 milioni di euro, e più del profitto annuo di Benetton, che è di circa 120 milioni di euro. Quindi in realtà usare il territorio italiano come un´eterna miniera nella quale nascondere rifiuti è più redditizio che coltivare quelle stesse terre. Tumulare in ogni spazio vuoto disponibile rifiuti di ogni genere costa meno tempo, meno sforzi, meno soldi. E dà profitti decisamente più alti. Bisogna guadagnare il più possibile e subito. Ogni progetto a lungo termine, ogni ipotesi che tenga conto di una declinazione del tempo al futuro viene vista come perdente. Un euro non guadagnato oggi è un euro perso domani. Questo è l´imperativo del nostro Paese che vede coincidere mentalità dell´imprenditoria legale e criminale.

Per difendere il Paese, per continuare a respirare, è necessario comprendere che in molte parti del territorio il cancro non è una sventura ma è causato da una precisa scelta decretata dall´imprenditoria criminale e che molti, troppi, hanno interesse a perpetrare.

O quello delle ecomafie diventa il tema principale della gestione politica del Paese, o questo veleno ci toglierà tutto ciò che aveva permesso di riconoscere il nostro territorio. La speranza è che questo allarme venga ascoltato, e che non si aspetti di sentire la puzza che affiori dalla terra, che tutto perda di luce e bellezza, che il cancro continui a dilagare prima di decidersi a fare qualcosa. Perché a quel punto sarebbe davvero troppo tardi. E coloro che sono stati chiamati i grandi diffamatori del Paese sarebbero rimpianti come Cassandre colpevolmente inascoltate.



©2010 Roberto Saviano/Agenzia Santachiara



(Il testo pubblicato è la prefazione al volume "Ecomafia" di Legambiente)

in libreria da domani 9 giugno

5 giugno 2010

I privilegi di pochi non possono essere considerati leggi.

Quando i privilegiati dovrebbero essere imbarazzati dai loro privilegi…




«Una donna normale deve certo dotarsi di una buona dose di ottimismo. Per lei è più difficile, lo so… so che è complicato conciliare il lavoro con la maternità ma penso siano poche quelle che possono davvero permettersi di stare a casa per mesi. Bisogna accettare di fare sacrifici». [Maria Stella Gelmini - Corriere della Sera]


Mariastella Gelmini, dopo aver dato seri scossoni al sistema-scuola, passando per la dottrina sull’uso del grembiule, agli effetti benefici del voto in condotta  e alla salubrità delle crepe nei muri delle scuole che consentono ai bambini di fare scuola a temperatura ambiente,oggi  il nostro ministro insiste e cerca anche aprire i nostri orizzonti in materia di tutela della maternità, e lo fa con un’intervista ora tenta di distruggere l'autostima delle donne comuni sostenendo che ogni mamma, come lei, dovrebbe tornare al lavoro a pochi giorni dal parto.

In una fase storica in cui le prospettive per il futuro ci terrorizzano, ecco che pur di far quadrare i conti ci si allontana dai diritti elementari e si rinnegano valori fondamentali come la maternità.

L'egoismo aumenta e si va sulla difensiva, abituandoci cosi a costruire le nostre glorie sui fallimenti altrui. Oggi tocca alle donne con il colpo di grazia della Ministra Gelmini.




Gentile Ministro,

parlo per me, una donna che ha avuto la prima maternità da adulta, che aveva ed ha un lavoro autonomo, da privilegiata (quantomeno nessuno può farmi le scarpe se non la legge del mercato!).

Ho dovuto comunque rincorrere il tempo, tra uno spazio vuoto ed un altro, continuando a provvedere alla gestione della casa, del bambino appena arrivato, troppo spesso stanca e fragile tra un tiralatte, un pianto, ed un un forte senso di colpa che mi ha accompagnato durante il lavoro.

Ho sicuramente perso colpi, competitività e danaro perché ho ritenuto impossibile tornare al lavoro dopo soli tre mesi dal parto.

Ho ancora i miei pozzi neri in cui sprofondo e anche dei rimpianti per aver dovuto lasciare mio figlio, così presto, alle cure di un'altra persona per diverse ore al giorno, perchè dovevo lavorare, perché la scelta era forzata e, mi creda, non la affrontavo col sorriso sulle labbra!



Non potendo contare sui genitori mi sono avvalsa di un aiuto esterno a partire già dal terzo mese, appunto. Ho provato ad avere accesso agli asili nido ma, a Napoli, sei non sei una detenuta o una disgraziata, sei fuori da ogni lista!

E per le altre lavoratrici, quelle non autonome e con uno stipendio che non gli consente una baby-sitter, chi si occuperà dei loro bambini? Lei Signor Ministro?

Mi chiedo Ministro, come è possibile dopo 10 giorni dal parto tornare a concentrarsi sul lavoro? Chi può prendere in considerazione questa possibilità quando persino andare dal salumiere si può rivelare un'impresa proibitiva?



Forse io sono una mamma normale, con tutti i limiti del caso… ma il discorso è proprio questo: non si può fare una gara a chi torna prima al lavoro, non esistono capacità peggiori, non ci sono Wonderwoman… esistono solo le mamme!

È offensivo rinnegare il diritto all'accudimento del proprio figlio che la legge vuole imporre attraverso il Congedo di Maternità Obbligatorio.

Signor Ministro, lei conosce il significato del termine “obbligatorio”? La maternità andrebbe tutelata in quanto diritto, un diritto della mamma ma anche del bambino in vista del suo futuro equilibrio. Un diritto che va tutelato per tutelare i nostri figli!



Quello di cui dovremmo parlare è della sostenibilità della maternità  attraveso asili nido pubblici che coprano le esigenze delle rispettive realtà, con spazi ricreativi gratis, ludoteche comunali.
Parliamo di condizioni lavorative dignitose per tutti, di facilità di accesso e di parità tutelata anche nella  libera scelta dell'essere genitori. Mi aspetterei un suo intervento come garante di pari opportunità per tutti, per uno stato che sappia proteggere  i suoi cittadini per  garanzie di assistenza sanitaria, di formazione, mi aspetterei almeno una speranza...


In questo senso forse è giusto essere speranzosi, non so quanto lecito essere ottimistima ma questa è tutta un’altra storia…

Ministro Gelmini, peccato che questi non siano  problemi comprensibili per una donna che si attesta a quota 153.470 di reddito

[fonte: sole 24ore riportato il 15 marzo 2010 su:

http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Italia/2010/03/redditi-ministri-classifica.shtml?uuid=1e6a1f92-3041-11df-9b84-9f36f6ec4706]



I privilegi di pochi non possono essere considerati leggi.
Si guardi attorno!



Daniela Villani

Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva