22 giugno 2010

Sapevate che…?

Venerdì, 18 Giugno 2010 sono stati presentati i risultati del dossier annuale di Legambiente e del movimento a tutela del consumatore su “Pesticidi nel Piatto 2010” (elaborato sulla base dei dati ufficiali forniti da Arpa, Asl e laboratori zooprofilattici) dai quali emerge una situazione davvero incoraggiante sul fronte della sicurezza di ciò che mangiamo.



Dall'elaborazione dei dati raccolti quest'anno infatti, sono emersi alcuni interessanti casi… può accaderci di comprare uno splendido grappolo d'uva bianca Siciliana con annessi ben 9 residui di pesticidi!



Oppure regalarci quella bottiglia di ottimo vino bianco del Friuli… ma peccato che anche qui albergano 6 residui chimici.



Può anche capitare di comprare una cassetta di pere in Campania e, senza lontanamente immaginarlo, ingerire 5 residui chimici da quelle succose polpe!



Dalle Alpi al sud la chimica è protagonista assoluta sulle nostre tavole e noi finiamo per consumare quantità di clorpirifos, boscalid, etossichina, captan di fenilammina, clozolinate… pesticidi capaci di uccidere milioni di insetti, parassiti e… uomini! Ma questo lo confesseranno soltanto ai nostri nipoti. Tuttavia sorge spontaneo il sospetto che il nostro cibo non sia per noi quel che si definisce una cura ricostituente…



Legambiente nel dossier, sostiene che frutta e verdura sono a rischio. In cima alla lista ci sono l’uva, le pere e le pesche. Il 31% dei grappoli esaminati conteneva pesticidi, il 12% dei frutti altri residui chimici pericolosi.



L’Emilia Romagna segnala un'irregolarità relativa ad un campione di muscolo di tacchino (su 7 totali) con tracce di Policlorobifenili (PCB);



Lazio e Toscana segnalano l'irregolarità dell’11,1% dei campioni di coniglio, l’1,8% di campioni di latte vaccino, lo 0,7% di campioni di latte bufalino, l’1,8% di latte ovicaprino, il 18,8% di latte fresco;



In Lombardia, il 3,7% dei campioni di latte bovino, il 2,4% di uova di gallina e lo 0,8% di campioni di muscolo bovino risultano non conformi per la presenza di diossine e dl-PCB (PCB diossina-simili);



In Puglia le irregolarità riguardano un campione di latte bovino ed uno di latte ovino su un totale di 120 analizzati. Anche in questo caso è stata rilevata la presenza di diossine e PCB diossina-simili.



Certo, non tutti i residui vanno nel nostro organismo ma spesso una parte di questi veleni, prosegue legambiente, è talmente forte e resistente agli agenti esterni da infischiarsene anche dei più accurati lavaggi.



Benvenuti quindi alla tavola dei multi contaminati…



…ma tranquilli Coldiretti consiglia di rivolgersi ai prodotti biologici… che siano di origine sicura? E chi ce lo garantisce? Come si ha la certezza dei metodi di coltivazione utilizzati? O, in ultima analisi, di orti urbani… ma per piacere! Non sarebbe neanche necessario, ribadire il divieto o la riduzione di irrorazione di insetticidi e pesticidi…



Man mano che si sfoglia la ricerca di Legambiente, l'unica certezza che si ha è che la lista della spesa si restringe sempre di più. E non solo per le possibilità economiche…



Quando racconto al mio piccolo figlio che a via Petrarca c'era una campagna (Villanova) dove i contadini coltivavano le delizie dell'orto e dove le uova dal sedere delle galline passavano direttamente nelle mie mani (e quindi nella mia bocca), lui mi guarda sbalordito come fossi un'aliena! Ma son sicura che non batterebbe ciglio se gli dicessi che «…oggi andiamo a comprare la frutta in farmacia!»



La vera beffa è che l'Italia spende attraverso le Regioni per la salute degli italiani 107 miliardi di euro in totale, ovvero il 22,5% della spesa complessiva dello Stato italiano, dimostrando di occuparsi di noi quando stiamo male, affidando le nostre cure a Professionisti Medici della Salute Umana salvo poi dimenticarsi completamente cosa ci accade quando mangiamo…



La cosa di cui sono più che sbalordita, è scoprire che la cura degli alimenti, quelli che ogni giorno portiamo in tavola, è affidata a dei signori i quali di null'altro devono farsi carico se non scrivere su un quaderno.

Si ahinoi, avete letto bene! Ma a che serve avere dei dilettanti armati di quaderno per garantire la sanità di un alimento prodotto in campagna? Secondo me a nulla, soprattutto se a compilarlo è un dilettante che maneggia sostanze chimiche senza l'opportuna preparazione universitaria.



Il quaderno si chiama, udite bene: “Quaderno di campagna”! E non è una favola…



Infatti lo Stato italiano, stando a quanto stabilito dal D.P.R. 23/4/2001 n. 290 e come chiarito nella successiva Circolare 30/10/2002 - Modalità applicative art.42 del DPR 23/4/2001, pubblicata sul supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale del 5/3/2003 (e perciò operativa), in riferimento all'utilizzo di prodotti fitosanitari e di coadiuvanti di prodotti fitosanitari, definisce l'obbligatorietà dell'annotazione di tali trattamenti effettuati in azienda, in un unico Registro dei Trattamenti effettuati nel corso dell'anno, detto appunto "Quaderno di campagna".



Adesso capite?



Dei signori girano con un quaderno in mano e scrivono sul loro operato, sulle dosi utilizzate sul loro stesso fondo, senza alcun obbligo se non mettere il loro nome e cognome! i dati del fondo, la data, il prodotto e la quantità usata... Ma per piacere, una vera boiata! Ma un professionista, un agromono, un dottore della forestale che obbligatoriamente affianchino questi signori? E no, altrimenti è finito che siamo nel paese di cacchiorolandia…



Un paese dove circa la metà della spesa degli italiani è anonima, con l'acquisto di prodotti per i quali non è obbligatorio indicare in etichetta la provenienza e quindi con la possibilità concreta che siano a rischio frode! È importante inserire tra le priorità del Governo, le misure di tracciabilità, che consentano anche al consumatore di sapere…



E ora, la buona notizia!

Un segnale incoraggiante è appena arrivato dal Parlamento Europeo che ha votato finalmente a favore dell'obbligo di indicare il luogo di origine/provenienza per carne, ortofrutticoli freschi e, appunto, per i prodotti lattiero caseari.



Ecco il link sul rapporto. Cercate regione Campania. Buona lettura!

http://www.facebook.com/l/57f58rGMpmsqMT7xrldcUABiIRA;www.legambiente.eu/documenti/2010/dossier_vari/pesticidi_ultimo.pdf



Un abbraccio



Daniela Villani

Mamma, donna, napoletana, cittadina attiva

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