14 novembre 2010

Dopotutto siamo qui proprio per imparare

Resoconto e sintesi del confronto tra cittadini e istituzioni promosso dalla libreria Treves sul degrado di Napoli ed in particolare di Piazza Del Plebiscito

Il dibattito è iniziato con gli interventi dell'Assessore Comunale Scotti, del Presidente del Consiglio Provinciale Rispoli e del Commissario antiracket Malvano.
Si sono  verificati momenti di  insofferenza  inequivocabilmente sinonimo di intolleranza verso le solite  sterili chiacchiere  in politichese, fatto alquanto previdibile, seppur non auspicabile, considerata  la scellerata gestione della città .

Ho avuto la fortuna  di relazionare subito dopo, a nome della associazione Riprendiamoci napoletani,
ed ho iniziato il mio intervento sottoliniando con chiarezza di quanto  piazza Del Plebiscito attualmente non sia  testimone di alcun progetto se non quello di una piazza pubblica alla mercè degli incivili, dell'incuria, e quanto questa realtà non rappresenti minimamente i molteplici progetti a cui potrebbe aspirare un simile monumentale spazio.

Ho altresi evidenziato l'unico progetto che si palesa davanti ai nostri occhi :
la rappresentazione dell'illegalità, quasi come se la normalità fosse sovvertita dalla legge della noncuranza, come se la trasgressione della regola fosse di fatto l'unica normalità presente in piazza.

Ho poi aggiunto di  assistere quotidianamente (abito nei pressi) alla presenza di talune bande di minorenni che scorazzano indisturbati, su macchinine fuori legge, a tutta velocità lungo l'intera piazza, senza casco, e sotto lo sguardo assente della camionetta della polizia posta davanti al Palazzo Reale, con l'effetto collaterale di veder reiterare tale pratica anche dalle auto blu rigorosamente con funzionari pubblici al seguito.

Ho ironizzato sul fatto che si è tolto un  parcheggio e si è aperta una pista con circuito di rally e neanche regolamentato.
Ho rammentato all'amministrazione che è un  loro compito prendersi l' impegno  di gestire questo patrimonio, che rappresenta la nostra storia e la nostra cultura, con proposte concrete e soluzioni immediate.

Ho concluso rinfrescando la memoria sul significato attribuito alla piazza, e cioè un spazio aperto, centro della vita comunitaria della città, luogo di incontro di tutte le generazioni dai bambini agli anziani , che tuttora è  il ritratto della città sporca, più di quanto non la stia sporcando la spazzatura!

Dopo il mio intervento si sono alternati altri interventi , tra cui Sergio Fedele (Napoli punto e a capo) il quale con determinazione e pacatezza ha manifestato non solo la protesta ma anche l'importanza della partecipazione dei cittadini .
Successivamente poi  il dibattito è stato contraddistinto dalla malattia che caratterizza la nostra epoca, l'urlato,basta poco perché spunti qualche masaniello e attizzi il fuoco.
In questo assordante contesto, quello della sopraffazione, del gioco verbale esagitato, della parola rubata, dellla voce alta che entra in competizione con toni ancor più forti, ecco in questo brutto gioco si è spento il buono del dibattito e le conseguenziali opportunità .

La conclusione tuttavia a quanto mi raccontano, quella degli ultimi due interventi in tarda serata a cui non ho potuto presenziare, pare sia stata non proprio quella che si chiama una bella pagina di confronto democratico, ma dopotutto siamo qui proprio per imparare...

Un abbraccio grosso assaje

Daniela Villani
Donna, mamma,napoletana, cittadina attiva

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